Collocato sulla collina più elevata delle Torricelle, Colle Belvedere, il forte San Leonardo che domina l'imbocco della Valle di Avesa insieme a Forte San Mattia faceva parte del sistema difensivo cittadino realizzata nel 1838, in prossimità della Chiesetta romanica di San Leonardo dedicata, con preveggenza, al protettore dei carcerati. Dal 1943 al ‘45 fu adibito dai nazifascisti a carcere politico in cui vennero rinchiusi migliaia di prigionieri destinati alla deportazione o alla fucilazione. Molti antifascisti e partigiani, alcuni dei quali fucilati al Tiro a Segno Nazionale, vicino a Forte Procolo, gli altri destinati in gran parte alla deportazione prima a Bolzano e poi da lì nei campi d’oltralpe.
Testimonia Gino Spiazzi, allora diciassettenne, che ogni mattina gruppi di prigionieri venivano caricati su un camion per essere portati in città. Arrivati alla fine della discesa sapevano che se il camion avesse girato a destra sarebbero andati verso Forte Procolo per la fucilazione, se avesse girato a sinistra in stazione a sminare.
In questo carcere operò Don Carlo Signorato, Cappellano dei forti Veronesi dal 1943 al 45: è stato grazie al lavoro di Salvatore Emanuele Passaro edito nel 2021, con il contributo della Regione Veneto, da Cierre edizioni e ANED che per la prima volta dopo oltre settant’anni sono stati raccontati l'impegno documentario e la resistenza umanitaria di questo sacerdote veronese che tanto ha fatto per alleviare le sofferenze delle vittime del fascismo e del nazismo.
Le sue gesta piccole, nascoste, clandestine ma eroiche rischiavano altrimenti di essere dimenticate.
Nel centro di Verona, nel complesso delle Stimate in zona Cittadella, c’era un santuario dedicato alla Madonna di Lourdes, distrutto nell'aprile del '45 da una bomba. Dopo la Guerra l'ordine degli Stimmatini chiese di poter erigere un nuovo santuario da dedicare alla Madonna di Lourdes e nel 1952 il demanio militare concesse alla congregazione degli Stimmatini Forte San Leonardo, in permuta con alcune abitazioni. La successiva trasformazione in santuario ha cancellato quasi del tutto le strutture interne, conservando solo parte dei muri perimetrali e l'impianto tondeggiante: è stato demolito, modificato, sopraelevato così da danneggiare completamente non solo la sua conformazione originaria e le sue destinazioni storiche, ma anche il suo inserimento nel paesaggio.
Il nuovo Santuario è stato inaugurato nel giugno '64: la ristrutturazione ha alterato completamente la forma originaria dell'opera, senza tenere in alcuna minima considerazione il fatto che il luogo sia stato una prigione (solo una porta e una stanza sono rimasta intatte).
Oggi troviamo una lapide che ne ricorda la funzione solo grazie alla determinazione e all'impegno personale del Presidente provinciale ANED Gino Spiazzi, ex studente del Ferraris sopravvissuto a Flossenbürg.
"In questo luogo negli anni 1943-45 per un'idea di libertà e di giustizia molti uomini transitarono e subirono tortura e morte da mano nazifascista. Assieme a loro molti religiosi che nei campi di sterminio portarono un aiuto e parole di pace Comune di Verona pose come segno di ricordo di gratitudine di ammonimento”.
Feritoie e finestre delle celle di Forte San Leonardo
INFO
Indirizzo : Viale dei Colli, 37128 Verona VR