Durante il periodo della Resistenza italiana, il Ferraris di Verona fu un luogo in cui operarono alcuni docenti di fede antifascista, impegnati individualmente nella lotta contro l'occupazione nazifascista. Verona rappresentò un centro cruciale per l'attività resistenziale, con la partecipazione di studenti e cittadini alla lotta per la libertà.
Durante il periodo della Resistenza, all'interno della scuola Ferraris di Verona operavano diversi docenti antifascisti, tra cui il professor Giovanni Dean e un gruppo di studenti che si unirono al Battaglione Montanari, affiancando giovani di altre scuole cittadine nella lotta contro il regime.
I resistenti legati al Ferraris, insieme a tanti coraggiosi uomini e donne in una Verona occupata dai nazisti e bersaglio di pesantissimi bombardamenti alleati, presero parte ad azioni di sabotaggio contro le infrastrutture fasciste e tedesche, contribuendo a indebolire l'occupazione nazista e a ostacolare le manovre delle truppe nemiche. Oltre all’azione militare, il loro impegno si estese anche al sostegno della popolazione civile, spesso vittima delle violenze e delle privazioni imposte dagli occupanti. Distribuirono cibo e medicinali a chi ne aveva bisogno, offrendo un aiuto concreto in un momento di grande difficoltà.
La memoria di quegli eventi è stata tramandata grazie alle testimonianze dirette di chi visse quel periodo. Ennio Trivellin, in molti interventi pubblici e nellle memorie raccolte da Paola Dalli Cani nel libro "Come passeri sperduti", ha raccontato il ruolo svolto dalla scuola durante la Resistenza, offrendo una prospettiva preziosa su quegli anni. Inoltre, nella primavera del 2024, gli studenti hanno potuto ascoltare i racconti delle figlie di figure chiave della Resistenza come Giovanni Dean, Berto Perotti, Gino Spiazzi e lo stesso Ennio Trivellin. Questi contributi, insieme alle registrazioni storiche disponibili, tra cui un articolo su Triangolo Rosso e un video di Ennio su YouTube, rappresentano una testimonianza fondamentale per comprendere il valore delle azioni compiute in quel periodo.
L’impegno e il sacrificio degli antifascisti contribuirono alla liberazione di Verona nell’aprile del 1945, un momento storico cruciale che sancì la fine dell’occupazione nazifascista.
Il racconto delle vicende della Resistenza veronese e del ruolo avuto in essa dai giovani studenti continua a essere oggetto di approfondimento storico, trasmettendo alle nuove generazioni il valore del coraggio e della dedizione di chi ha combattuto per la libertà. Il Ferraris resta un emblema della lotta partigiana, un esempio di resistenza e sacrificio in uno dei periodi più difficili della storia italiana.
Dal 1934 i laboratori del Ferraris sono dichiarati "industria bellica", con l'autorizzazione a produrre fino a 880 granate al giorno.
Durante la guerra al loro interno furono occupate lavoratrici di sesso femminile, riprese in questa foto.
Gli studenti del Ferraris fotografati in laboratorio: Ennio Trivellin è il primo a destra e tiene in mano un modellino di aereo. Il volo era la sua grande passione e da adulto prenderà il brevetto e costruì un picolo velivolo, ma durante la deportazione a Gusen sarà impiegato nella fabbrica di aerei da guerra Messerchmitt
La targa posta il 22 aprile 2017 nell'aula del Ferraris destinata al ricevimento genitori in memoria degli studenti uccisi nei lager. L'installazione, a cura della sezione Aned di Verona e dell'ITT Ferraris fu fortemente voluta da Ennio Trivellin nel giorno in cui insieme ad altri circa 900 deportati, fu assassinato Eliseo Cobel presso l'infermeria del lager di Gusen.
INFO
Indirizzo : Via del Pontiere 40, 37122 Verona VR
Telefono : 045595855
Sito web : www.ferrarisfermi.it
L'articolo su Triangolo Rosso da pag. 31 https://deportati.it/wp-content/static/TR-3-sett-2024.pdf
Il video di Ennio Trivellin su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=m-GE_7SSBQE&t=96s