LA STAMPERIA FACCIOLI E LA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Via San Vitale, una delle vie centrali di Verona, ha avuto un ruolo significativo durante la Resistenza italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Verona era sede di vari uffici e comandi della Repubblica Sociale Italiana (RSI), tra cui il ministero dei trasporti, fondamentale per l'organizzazione della deportazione verso la Germania. Tra il 1944 e l'inizio del 1945, oltre 40.000 italiani furono deportati. In questa zona si trovavano anche le caserme delle brigate nere e il comando provinciale della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR).
La GNR, costituita nel 1943, era una forza di polizia interna della RSI con funzioni di ordine pubblico e repressione contro i partigiani e la popolazione civile. Il comando provinciale della GNR a Verona era situato al civico 32 di via San Vitale, un luogo emblematico per comprendere le dinamiche della repressione fascista nella città.
LA STAMPERIA CLANDESTINA DI GIOVANNI FACCIOLI
A pochi passi dalla sede della GNR, Giovanni Faccioli, redattore e tipografo, aveva allestito una stamperia clandestina. Faccioli ebbe un ruolo di primo piano nella Resistenza, impegnandosi nell realizzazione e diffusione di materiale antifascista, tra cui il giornale Rivoluzione Proletaria. Tra Maggio e Luglio del 1944, la sua stamperia produsse tre numeri di questo giornale e un unico numero del periodico Sui Monti, un foglio del Comitato di Liberazione di Verona.
La stampa clandestina, uno degli strumenti più potenti per tenere vivo lo spirito della Resistenza, era un'attività estremamente rischiosa. Se sulle montagne i partigiani potevano sperare di ripiegare nei boschi dopo un attacco, in città la lotta era diversa: qui era possibile solo tenere viva la spernza di chi attendeva tempi migliori per ribellarsi e cacciare l'invasore. Giovanni Faccioli pagò un prezzo altissimo per il suo impegno: arrestato, fu condannato a morte, pena poi commutata nella deportazione in Germania.
Raccontiamo la vicenda di Aura Pasa e della sua attività di diffusione della stampa clandestina: fra le carte di questa giovane insegnante veronese, aderente al Battaglione Montanari e per questo deportata insieme ai suoi compagni partigiani, si trova anche una copia del libro “confidenze di Hitler”, che veniva venduto con la copertina delle Avventure di Pinocchio per mascherarne il contenuto. Attraverso questa attività Aura raccoglieva denaro per sostenere le famiglie dei patrioti veronesi uccisi dai nazifascisti.
Aura Pasa faceva parte del Battaglione Montanari: come tutti i suoi compagni fu arrestata all'inizio di ottobre 1944 e, dopo un periodo nelle celle dell'Ufficio Politico Investigativo e nel carcere di San Leonardo, fu trasferita al lager di Bolzano. Per le sue competenze come disegnatrice fu impiegata nella sartoria del lager, e raccontò quell'internamento con la sua matita descrivendosi come la "Menestrella del lager". Dai suoi disegni, ritrovati in un cassetto dopo la sua morte, è stata ricavata una mostra che, grazie al suo tratto ironico, mostra con grande efficacia la vita quotidiana in un lager.
Qui un breve viedo di presentazione della mostra: https://www.youtube.com/watch?v=AGDrRH_VGHs&t=201s
Dal sito https://daveronaailager.com/ la scheda di Giovanni Faccioli, figlio di Giuseppe e Alvisa Montresor, nasce a Villafranca (Verona) il 24 giugno 1904. Di mestiere impiegato, è coniugato con Nazzarena Bragantini. Viene arrestato a Verona il 1° dicembre 1944 per atti inerenti alla lotta di liberazione (tipografia clandestina) e detenuto presso il Palazzo INA (sede del Comando Generale SS e Polizia di Sicurezza – Befehlshaber der Sicherheitspolizei und des Sicherheitsdienst / B.d.S Italien). Viene deportato da Verona il 14 febbraio 1945 nel Campo di concentramento e transito di Bolzano (Polizei – und Durchgangslager Bozen). All’arrivo, gli viene dato il numero di matricola 9590 e viene assegnato al Blocco E Vipiteno.
INFO
Indirizzo : Via San Vitale, 31, 37129 Verona VR
A questo link la storia della "beffa editoriale" che si cela dietro la copertina delle Avventure di Pinocchio
http://www.leparolediminerva.com/2016/05/lantinazismo-travestito-da-pinocchio_18.html