Durante il periodo della Resistenza nella Seconda Guerra Mondiale, la comunità ebraica di Verona, come molte altre in Italia, affrontò enormi difficoltà e persecuzioni a causa delle leggi razziali fasciste e dell'occupazione nazista. La sinagoga e il ghetto ebraico di Verona furono luoghi centrali per questa comunità e furono profondamente influenzati dagli eventi di quel periodo.
SIANGOGA E GHETTO EBRAICO DI VERONA
LA SINAGOGA DI VERONA
La sinagoga di Verona, situata in via Portici, è stata un punto di riferimento per la comunità ebraica locale sin dalla sua costruzione nel XIX secolo. Durante l'occupazione nazista, la sinagoga fu soggetta a vandalismi e saccheggi, e molti membri della comunità ebraica furono deportati nei campi di concentramento.
IL GHETTO EBRAICO
Il ghetto ebraico di Verona, situato nel centro storico della città, era un'area dove gli ebrei erano stati costretti a vivere a partire dal XVI secolo fino all'Emancipazione nel XIX secolo. Anche se formalmente il ghetto non esisteva più nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, l'area continuava ad essere un importante centro della vita ebraica a Verona.
EVENTI DURANTE LA RESISTENZA
LEGGI RAZZIALI E PERSECUZIONI:
Nel 1938, il regime fascista italiano introdusse le leggi razziali, che discriminavano pesantemente gli ebrei. Queste leggi portarono alla perdita dei diritti civili, del lavoro e dell'istruzione per molti ebrei veronesi.
La persecuzione fu resa possibile con la nascita della RSI. Al punto 7 del Manifesto della RSI definito proprio a Verona il 14 novembre del 1943 si legge: "Gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica."
OCCUPAZIONE NAZISTA:
Dopo l'armistizio dell'8 Settembre 1943 e l'occupazione tedesca dell'Italia, la situazione per gli ebrei peggiorò drasticamente. I nazisti iniziarono le deportazioni degli ebrei italiani verso i campi di concentramento e sterminio, con l'attiva collaborazione delle questure e delle milizie fasciste.
REISTENZA E SOLIDARIETÀ:
Nonostante la persecuzione, ci furono atti di solidarietà e resistenza. Alcuni membri della comunità ebraica si unirono ai gruppi partigiani per combattere contro l'occupazione nazifascista. Inoltre, molti cittadini italiani e gruppi della Resistenza aiutarono gli ebrei a nascondersi e a fuggire dalle deportazioni.
DEPORTAZIONI:
Uno degli eventi più tragici fu la deportazione degli ebrei veronesi. Dei 340 che costituivano la comunità ebraica 34 furono arrestati e deportati nei campi di concentramento. Tra questi, la stazione ferroviaria d Verona Porta Nuova fu un luogo da cui partirono i convogli verso i campi di sterminio. L'alto numero dei "salvati" dipese da molteplici fattori, ma senza dubbio molti ebrei ebbero salva la vita perché coraggiosamente in loro aiuto si mobilitarono normali cittadini, religiosi e membri delle amministrazioni pubbliche.
MEMORIA E COMMEMORAZIONE
Dopo la guerra, la comunità ebraica di Verona e la città stessa hanno lavorato per ricordare e commemorare le vittime della Shoah e gli eventi di quel periodo. La sinagoga è stata restaurata e continua a funzionare come luogo di culto e centro della vita comunitaria ebraica.
MONUMENTI E TARGHE COMMEMORATIVE
GIORNO DELLA MEMORIA:
Ogni anno, il 27 Gennaio, anche Verona partecipa alle commemorazioni del Giorno della Memoria, con eventi che ricordano le vittime della Shoah e delle deportazioni e onorano i sopravvissuti. Per una settimana Piazza Bra ospita il Carro della Memoria, uno dei vagoni ferroviari utilizzati per le deportazioni verso i lager nazisti.
"La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, «Giorno della Memoria», al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. "
ISTITUZIONI E RICERCA:
Archivio storico di Verona: Contiene documenti e testimonianze relative alla vita e alla persecuzione della comunità ebraica durante la Seconda Guerra Mondiale.
Musei e Biblioteche: Offrono risorse e mostre sulla storia ebraica di Verona e sugli eventi della Resistenza.
La Sinagoga sorge nella piazzetta dedicata a Rita Rosani, partigiana combattente uccisa a 25 anni.
Giovanissima insegnante presso la scuola elementare israelita di Trieste, Rita ebbe le prime dolorose esperienze quando, nel 1938, entrarono in vigore le leggi fasciste antisemite. Lei, come tanti altri ebrei italiani, fu perseguitata con i genitori, ma non lasciò Trieste. Dopo l’armistizio Rita scelse la via della resistenza. Prima svolse attività antifascista clandestina a Portogruaro, poi entrò nel movimento partigiano in provincia di Verona, svolgendo attività di collegamento e di organizzazione delle nascenti formazioni combattenti. La giovane insegnante provvide personalmente alla costituzione di una piccola banda (la formazione “Aquila”), che contava in tutto quattro partigiani. Combatterono per mesi in Valpolicella e nella zona di Zevio (Verona) facendo proseliti. Dopo un anno, nella baita che era diventata la loro base sul monte Comun, si trovavano, con Rita Rosani, una quindicina di combattenti. Quando furono accerchiati durante un rastrellamento, resistettero per ore. Poi il gruppo decise una sortita. Gli uomini proposero a Rita di dileguarsi dalla parte opposta e per tutta risposta si ebbero un “Vuialtri g’avì voia de schersàr” e la ragazza uscì per prima allo scoperto con un moschetto in mano. Ferita e catturata, Rita fu assassinata con un colpo alla testa da un sottotenente repubblichino che, condannato a vent’anni nel 1945, sarebbe tornato libero poco dopo.
INFO
Indirizzo : Via Rita Rosani, 4, 37121 Verona VR