Trivellin Ennio, figlio di Zeffirino e di Anna Righetti, nasce a Verona il 23 aprile 1928. Studente dell'istituto Ferraris, diventa il “pesce piccolo” del Battaglione Montanari, risiede a Verona ed è celibe. Viene arrestato a Verona il 2 ottobre 1944 all'età di 16 anni.
Detenuto a Verona, viene poi trasferito nel Campo di concentramento e transito di Bolzano (Polizei - und Durchgangslager Bozen). Qui si registra come "apprendista" perché gli studenti erano ritenuti più pericolosi e di scarsa utilità per il sistema produttivo tedesco.
Su disposizione del BDS di Verona (Befehlshaber Der Sicherheitspolizei und des SD - Comandante della Polizia di Sicurezza e Servizi di Sicurezza), viene deportato nel Campo di concentramento di Mauthausen il 20 novembre 1944 (trasporto n° 104).
All’arrivo, il 21 novembre 1944, gli viene assegnato il numero di matricola 110425 e viene classificato come deportato per motivi precauzionali (SCH - Schutzhäftlinge, persone arrestate per ragioni politiche o per sospetta attività anti-nazista).
Il 13 dicembre 1944 viene trasferito a Gusen (campo satellite di Mauthausen) dove lavora nella fabbrica della Messerschmitt per il montaggio delle fusoliere degli aerei da guerra tedeschi. Viene poi ricoverato presso l’infermeria di Mauthausen (Revier) il 15 gennaio 1945.
Viene liberato dai soldati dell’Esercito americano a Mauthausen il 5 maggio 1945.
Rientrato in Italia riprende gli studi e consegue il diploma al Ferraris. Nel 46-47 lavora come meccanico. A 42 anni torna all'amore di famiglia, il legno: diventa direttore generale di un'azienda che opera nel settore e, dal 1980, si sposta in Angola occupandosi di gestione delle foreste fino alla pensione.
Solo nel 1995, dopo un lungo silenzio in proposito, trova il coraggio di tornare a Mauthausen, e superato il portone del lager si impegna a "riportare a casa" i suoi compagni morti nel lager onorandone la memoria. Da allora in poi dedicherà la sua vita a testimoniare gli orrori della deportazione e a difendere i valori della democrazia e della pace anche all'interno dell'Aned di Verona, di cui sarà presidente dal 2015, dopo la morte di Gino Spiazzi.
Muore il 16 settembre 2022, a 94 anni, nella sua casa di Codroipo, in provincia di Udine.
La pagella di Ennio, ritrovata negli archivi del Ferraris: ci fa intuire un ragazzo spigliato, che in genere rende meglio all'orale rispetto agli scritti. E il voto in condotta, per lui come per altri ragazzi di quel gruppo, parte dall'otto, che a quel tempo era appena al di sopra della soglia del sette che portava alla bocciatura senza passare dagli scrutini: anche questo ci racconta di uno spirito libero e non inquadrato nella disciplina scolastica dell'epoca.
La scheda di registrazione nel lager di Mauthausen: si noti l'errore di trascrizione del nome, frequente nei registri, e che rende difficile ricostruire i percorsi dei deportati